Fritto Dorato: specialità della Tuscia, dalla provincia viterbese in tutta Italia

La storia di Fritto Dorato e del suo Fiat Ducato bianco e rosso parte tantissimi anni fa da Castel Sant’Elia, nella provincia viterbese. Un piccolo paesino molto vivo ma modesto, dove anche i festeggiamenti più sentiti come il Carnevale di S. Antonio si scontrano con qualche difficoltà. È in quel momento che i ragazzi di Fritto Dorato hanno avuto un’idea. 

«A noi la frittura è sempre piaciuta. Anche alle feste in famiglia, con solo una ventina di persone, una frittura ci scappava sempre. E quando ci scappava, arrivava sempre più gente…» ci ha raccontato Rodolfo, uno dei titolari di Fritto Dorato. «Da lì abbiamo deciso di prendere le ricette dei nostri nonni e proporle anche al resto del paese, facendo un po’ per volta piccole raccolte fondi per sostenere il nostro Carnevale di S. Antonio, che era in difficoltà.»

Un’iniziativa partita con modestia e grossi pentoloni d’olio bollente nel quale tuffare il baccalà e la pizza fritta, preparati rigorosamente secondo le ricette tradizionali dei nonni. Lo spirito comunitario di Castel Sant’Elia ha fatto il resto.

«Erano piccole feste molto sentite, siamo passati in un attimo a preparare qualcosa come 50 kg di baccalà fritto per volta, e non bastava mai! Era un contesto piccolo, ma la frittura funzionava e allora ci siamo chiesti se avesse potuto funzionare anche aprendo un negozio fisso. Poi però ci siamo resi conto che in una piccola realtà come la nostra sarebbe stato troppo costoso mantenerlo… quindi alla fine abbiamo pensato a un truck!»

Elaborare Fritto Dorato è stato un percorso lungo e ragionato, per non lasciare nulla al caso durante la trasformazione di una festa di raccolta fondi di paese in un’attività che oggi viaggia in tutta Italia.

«Ci abbiamo messo una decina d’anni a elaborare l’idea. Avevamo tante opzioni, da valutare e rivalutare, è pur sempre un investimento. E poi avevamo già le nostre rispettive attività da tenere in considerazione» ci racconta Rodolfo. «Comunque l’idea finale era di avviare un’attività itinerante. Siamo partiti un po’ per gioco, dicendoci va be’, ci provo, manteniamo i nostri lavori e nel weekend ci divertiamo un po’ con la frittura. Perché poi comunque ci divertiamo ogni volta.»

L’attività di Fritto Dorato è iniziata ufficialmente a metà 2015, con l’arrivo in piazza del Ducato bianco e rosso carico di frittura di mare, tra cui l’immancabile baccalà, verdure e fiori di zucca in pastella rigorosamente secondo le ricette tradizionali della Tuscia. Ci sono poi jalapeños ripieni, pizza fritta e anche un altro grande classico: i supplì al telefono

«Volevamo sicuramente un mezzo grande, per avere una potenza adeguata e viaggiare in autonomia in tutta Italia. Siamo arrivati a StreetFoody già con la nostra idea, ma poi insieme a Lorenzo l’abbiamo un po’ modificata, ci ha dato dei consigli e alla fine l’allestimento è cucito su misura per la nostra attività. Riusciamo a lavorare anche in 3-4 persone all’interno del veicolo, in modo che nessuno intralci gli altri.» 

Per avere successo è importante partire con il mezzo giusto, studiato da chi ha una lunga esperienza nella realizzazione di allestimenti per lo street food!

«In questo settore le soddisfazioni ci sono, ma ci sono anche i rischi. Sono pur sempre nuove attività da avviare, con tutti gli investimenti del caso. Bisogna sempre puntare su un prodotto di qualità, perché i clienti lo riconoscono, ma è importante anche dare attenzione al mezzo e partire organizzati. Poi alla fine Fritto Dorato funziona. Saranno le ricette… o saranno le persone, però funziona!» 

Se stai pensando di avviare un’attività di street food, contattaci! Possiamo aiutarti a partire con le ruote giuste, scrivici a info@streetfoody.it o chiamaci al +39 055 919431 per sapere tutto sui nostri mezzi!

Progetto finanziato nel quadro del POR FESR Toscana 2014/2020 finalizzato a:
1. promozione e commercializzazione di mezzi street food Made in ltaly all'estero
2. migliorare l’efficienza aziendale digitale, organizzativa e promozionale dell’azienda
3. digitalizzare i processi produttivi snellendoli, condividendoli, modificando la percezione del brand sulla rete e sui social implementando anche gli strumenti in termini di big data analisi

POR CreO